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Fermo con le mani! (1937)

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Fermo con le mani! (1937)



Regia/Director: Gero Zambuto
Soggetto/Subject: Guglielmo Giannini
Sceneggiatura/Screenplay: Guglielmo Giannini, Gero Zambuto
Interpreti/Actors: Totò (Totò, vagabondo), Erzsi Paal (Eva Frastorny, cantante), Francesco Coop [Franco Coop] (Vincenzino), Tina Pica (Giulia, cameriera), Oreste Bilancia (cav. Gerolamo Battaglia), Nicola Maldacea (suggeritore), Luigi Erminio D'Olivo (direttore d'orchestra), Miranda Bonansea (bambina), Cesare Polacco (capomastro), Guglielmo Sinaz (capo cameriere al locale notturno), Alfredo Martinelli (accompagnatore nel locale notturno), Giuseppe Pierozzi (direttore del teatro), Adelmo Cocco, Luigi De Antoni [Alfredo De Antoni], Yvonne Sandner (Anna), Alfredo Menicelli, Giuseppe Zopegni, Lena Bellocchio (direttrice istituto bellezza), Bruno Calabretta
Fotografia/Photography: Otello Martelli
Musica/Music: Umberto Mancini
Scene/Scene Design: Nino Maccarones, Antonio Valente
Suono/Sound: Emanuele Weiss
Montaggio/Editing: Giacinto Solito
Produzione/Production: Titanus
Distribuzione/Distribution: Titanus
censura: 29460 del 28-01-1937
Trama: Il vagabondo Totò, che vive in uno squallido palazzo in demolizione ed è eternamente afflitto dalla fame, riesce finalmente a trovare lavoro come inserviente in un istituto di bellezza. Un giorno, poiché la massaggiatrice è assente, l'uomo decide di sostituirla e, travestitosi da donna, comincia a massaggiare una giovane cliente in presenza dell'amico di lei. Quando l'inganno viene scoperto, esplode uno scandalo e la ragazza accusa il suo amico di non aver reagito con la dovuta energia. Viene così stabilito che, dietro pagamento di una data somma, Totò si farà schiaffeggiare in pubblico dall'amico della giovane. Ma le cose vanno diversamente e il vagabondo, licenziato dal centro estetico, trova un nuovo lavoro come custode di un teatro. Anche nel suo nuovo ruolo Totò non fa che combinare guai, fino a finire addirittura in questura. Qui, fornendo le proprie generalità, l'uomo scopre di essere il discendente di una nobile famiglia nonché l'unico erede di un patrimonio non indifferente.

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